Se
in Unione Sovietica i nazionalisti venivano eliminati senza scrupoli,
al di là del fronte, in alcune zone, in particolare in quelle governate
da Koch, la situazione non era certo delle migliori: alcuni di loro
furono tratti in arresto, altri giustiziati benché Rosenberg cercò di
opporsi in tanti modi, soprattutto in favore del sindaco di Kiev
Bahazii, pur non riuscendo lo stesso a salvarlo dalla esecuzione.
Le
organizzazioni ucraine, quindi, passarono alla clandestinità, eppure
quella coscienza e volontà nazionale continuavano a crescere nonostante
tutto. Tuttavia tanti ucraini, pur continuando le proprie attività di
nascosto, si unirono ad alcune unità combattenti militari tedesche e a
quelle di polizia per contrastare i partigiani russi che operavano molto
pericolosamente e in modo diffuso dietro le linee delle formazioni
dell’Asse.
Proprio in
novembre, Himmler dette il via libera alla costituzione degli
Schutzmannschaft Bataillone o Schuma, cioè dei battaglioni di Difesa con
funzioni di polizia anche se, al contrario, talvolta furono mandati in
prima linea. Alcuni di questi battaglioni furono lasciati ad est ma
fuori dall’Ucraina, altri furono spediti perfino in Francia; era il caso
dello “Ukr. Schuma Btl. 201”, nel quale erano confluiti gli elementi
della “Roland” e del “Nachtigall”, che fu mandato in Bielorussia; anche
questa scelta creò dei forti contrasti a seguito dei quali alcuni militi
furono arrestati o se ne andarono proseguendo oltre le linee sovietiche
la loro personale battaglia.
Quasi
tutti gli ucraini arruolati provenivano dall’ovest del Paese, la
diffidenza per gli slavi dell’est rimaneva la stessa malgrado il bisogno
di nuove e fresche truppe e nonostante l’Esercito, contrariamente al
Partito, spingesse verso un assoldamento più ampio e verso una guerra
che diventasse rivoluzionaria e integralmente anti-bolscevica sin dal
1942.
Proprio i rapporti
militari, inclusi quelli italiani, che arrivavano dal fronte, dicevano
la stessa cosa: si doveva trattare in altro modo la popolazione che
aveva dimostrato di essere ben disposta a collaborare e a partecipare al
conflitto. Le necessità di guerra fecero aumentare i battaglioni
formati da slavi, anche se Hitler ad inizio 1942 aveva bloccato questo
proliferare e lo si può leggere in una circolare dell’OKH del 10
febbraio 1942: “Il Führer ha deciso che l’organizzazione di ulteriori
unità baltiche e ucraine, come formazioni passibili di essere usate in
campagna per compiti di sicurezza o al fronte deve essere frenata”;
sempre a febbraio si procedette ad alcune esecuzioni di alcuni membri
dell’OUN-M nelle vicinanze di Kiev; da gennaio però il Maresciallo
Reichenau faceva pressioni presso Hitler per la creazione di una nuova
Divisione SS ucraina. Si diffuse in fretta la notizia che finalmente si
stava passando ad una guerra di liberazione ma anche stavolta i fatti
contrastarono con le illusioni e le aspirazioni.
Nel
frattempo a maggio l’Armata Rossa tentò un attacco a Kharkiv, il mese
dopo la Wehrmacht passò al contrattacco. Il 18 agosto Hitler riconobbe
ufficialmente le Osttruppen che comunque avevano cominciato a formarsi
già nell’ottobre 1941. Ad agosto alcuni rappresentanti dei vari
movimenti nazionalisti iniziarono a incontrarsi: decisero di lottare
pure contro i tedeschi ove e quando e se necessario.
A
settembre il Generale russo Vlasov fece diffondere un manifesto per la
costituzione di un esercito russo di liberazione e quindi per combattere
i sovietici, Hitler in un primo momento rimase all’oscuro
dell’iniziativa.
Ad ottobre lo “Schuma Btl 201” venne sciolto, i suoi componenti in parte vennero arrestati.
A
fine 1942 comunque si potevano contare ben 70.000 mila ucraini facenti
parte di queste unità di polizia sebbene i nazionalisti avessero
disertato numerosi, preferendo la lotta in altre organizzazioni
indipendenti e perciò clandestine.
Altri furono assoldati dalla Organizzazione TODT, dalla Legione Speer e dalla contraerea della Luftwaffe.
C’era
però bisogno di ben altro e difatti Borovets tentò un ultimo accordo
con i tedeschi, in tutta risposta pure lui fu arrestato.
Invece
gli “SS Polizei Regiment”, creati dall’inizio 1943, erano composti da
molti ucraini ma anche da tanti tedeschi che, come sempre, mantenevano
tutti i posti di comando. In ogni caso alla denominazione di tutte
queste formazioni non fu mai associato l’aggettivo ‘ucraino’ al
contrario di quelle baltiche alle quali fu riconosciuta la loro origine
nazionale.
Poi
Stalingrado; Kharkiv cadde il 14 febbraio per poi essere ripresa il 15
marzo, tuttavia tutti i piani di Rosenberg tra il febbraio e il giugno
furono bocciati e osteggiati da Hitler, anzi nelle alte gerarchie,
quelle più slavofobe, si voleva restringere le forze delle Osttruppen,
tanti slavi servivano in ogni caso l’esercito germanico e altrove ma ciò
rimaneva un motivo in più di squilibrio e di preoccupazione per i più
integralisti. Va rimarcato che però circa 250.000 ucraini nel 1943
combatterono per l’Asse.
A
Marzo Himmler dette il suo nulla osta per far nascere delle unità
prettamente ucraine ma solo galiziane, escludendo tassativamente tutti i
banderisti.
Il
governatore della Galizia Wächter spese in quei momenti e nei mesi
successivi tutte le sue forze per cambiare i rapporti di forza in favore
degli ucraini e ci riuscì solo in parte ma i tempi, anche se tutto
traballava, sembravano ancora prematuri.
Il
15 aprile 1943 Rosenberg chiedeva espressamente ad Hitler la
defenestrazione di Koch: “Lo considero personalmente e ufficialmente
incapace di rappresentare il Reich nell’est”.
Qualche
tempo prima, Rosenberg sempre al Führer aveva scritto: “Il nome di Koch
si è trasformato nel simbolo di un deliberato e manifesto disprezzo per
il popolo […] Le misure dello RKU Koch hanno rovinato una grossa
opportunità politica […] il suo modo di agire ha concesso grosse
motivazioni a favore della propaganda ebraico-anglo-americana contro il
Reich […] Posso definire il suo comportamento solo come patologico”. A
parte questo, nel frattempo, iniziarono a generarsi alcuni reggimenti
militari ucraini.
Il 15
maggio avvenne l’incontro viso a viso tra Koch, Rosenberg e Hitler al
Quartier Generale a Vinnica, il tutto, incredibilmente, si concluse con
un altro nulla di fatto. Il Führer riconfermò Koch al suo posto ma ormai
anche altri alti gerarchi erano rimasti infastiditi e stupefatti dai
comportamenti del Gaulaiter; tra gli altri Baldur von Schirach,
Goebbels, Albert Speer ecc.
Ad
aprile il manifesto di Vlasov diventò pubblico, in quel periodo, sotto
il Terzo Reich, come lavoratori volontari e forzati, vi erano quasi 3
milioni di slavi, un altro milione invece erano russi prigionieri di
guerra; proprio su questi numeri si pensava di partire con questo nuovo
progetto ma Hitler il 14 aprile congelò tutto.
Solo
a maggio fu ufficializzata la nascita di una Divisione SS ucraina e a
capo vi fu messo Fritz Freitag, un ufficiale che in pratica “organizzò
un’altra Divisione tedesca, anche se era composta da soldati ucraini”.
Una
cooperazione reale e libera, anche dopo le tremende sconfitte, tardava
ad arrivare, il 30 giugno Himmler ordinò di assegnare alla divisione il
termine Galizien ma escludeva quello di ‘Ucraina’.
La
14 Galizische SS Freiwilligen Rgt, che aveva cominciato a prender forma
nell’aprile precedente, il 22 ottobre 1943 diventò 14ª Divisione SS.
L’arruolamento, chiaramente incentivato in modo ufficioso dai capi
nazionalisti clandestini, era partito in primavera e in pochi giorni
aveva visto la richiesta di circa ben 82.000 volontari, tanti dei quali
furono esclusi ma reclutati per altri reggimenti autoctoni.
Nondimeno
i tempi si allungavano ugualmente. Il clima rimaneva non del tutto
favorevole perché Koch continuava ad accusare gli slavi di tradimento,
dall’altra parte invece i sovietici temevano non poco le organizzazioni
di questo tipo, perché erano coscienti del tipo di forza e mobilitazione
che gli ucraini potevano scatenare.
In
quella estate i banderisti concentrarono su di loro le attività
clandestine, anche quelle contrarie ai tedeschi e lo fecero tramite
l’UPAS (Esercito Ribelle Ucraino), che secondo le stime aveva tra i
50.000 e i 100.000 membri. Il 5 luglio si consumò la battaglia di Kursk,
nella quale Hitler aveva riposto molte delle sue speranze per un
inversione di rotta.
Il 22 agosto Kharkiv cadde una volta per tutte. In settembre i rossi attraversavano il Dnepr, Kiev fu presa il 6 novembre.
Terza ed ultima parte: https://flaviocostantino.blogspot.com/2025/05/spezzando-le-catene-la-divisione_12.html