sabato 10 maggio 2025

Spezzando le catene. La divisione ucraina delle WAFFEN SS - Carlos Caballero Jurado - Seconda parte

 
SECONDA PARTE

Se in Unione Sovietica i nazionalisti venivano eliminati senza scrupoli, al di là del fronte, in alcune zone, in particolare in quelle governate da Koch, la situazione non era certo delle migliori: alcuni di loro furono tratti in arresto, altri giustiziati benché Rosenberg cercò di opporsi in tanti modi, soprattutto in favore del sindaco di Kiev Bahazii, pur non riuscendo lo stesso a salvarlo dalla esecuzione. 

Le organizzazioni ucraine, quindi, passarono alla clandestinità, eppure quella coscienza e volontà nazionale continuavano a crescere nonostante tutto. Tuttavia tanti ucraini, pur continuando le proprie attività di nascosto, si unirono ad alcune unità combattenti militari tedesche e a quelle di polizia per contrastare i partigiani russi che operavano molto pericolosamente e in modo diffuso dietro le linee delle formazioni dell’Asse.

Proprio in novembre, Himmler dette il via libera alla costituzione degli Schutzmannschaft Bataillone o Schuma, cioè dei battaglioni di Difesa con funzioni di polizia anche se, al contrario, talvolta furono mandati in prima linea. Alcuni di questi battaglioni furono lasciati ad est ma fuori dall’Ucraina, altri furono spediti perfino in Francia; era il caso dello “Ukr. Schuma Btl. 201”, nel quale erano confluiti gli elementi della “Roland” e del “Nachtigall”, che fu mandato in Bielorussia; anche questa scelta creò dei forti contrasti a seguito dei quali alcuni militi furono arrestati o se ne andarono proseguendo oltre le linee sovietiche la loro personale battaglia. 

Quasi tutti gli ucraini arruolati provenivano dall’ovest del Paese, la diffidenza per gli slavi dell’est rimaneva la stessa malgrado il bisogno di nuove e fresche truppe e nonostante l’Esercito, contrariamente al Partito, spingesse verso un assoldamento più ampio e verso una guerra che diventasse rivoluzionaria e integralmente anti-bolscevica sin dal 1942.

Proprio i rapporti militari, inclusi quelli italiani, che arrivavano dal fronte, dicevano la stessa cosa: si doveva trattare in altro modo la popolazione che aveva dimostrato di essere ben disposta a collaborare e a partecipare al conflitto. Le necessità di guerra fecero aumentare i battaglioni formati da slavi, anche se Hitler ad inizio 1942 aveva bloccato questo proliferare e lo si può leggere in una circolare dell’OKH del 10 febbraio 1942: “Il Führer ha deciso che l’organizzazione di ulteriori unità baltiche e ucraine, come formazioni passibili di essere usate in campagna per compiti di sicurezza o al fronte deve essere frenata”; sempre a febbraio si procedette ad alcune esecuzioni di alcuni membri dell’OUN-M nelle vicinanze di Kiev; da gennaio però il Maresciallo Reichenau faceva pressioni presso Hitler per la creazione di una nuova Divisione SS ucraina. Si diffuse in fretta la notizia che finalmente si stava passando ad una guerra di liberazione ma anche stavolta i fatti contrastarono con le illusioni e le aspirazioni.

Nel frattempo a maggio l’Armata Rossa tentò un attacco a Kharkiv, il mese dopo la Wehrmacht passò al contrattacco. Il 18 agosto Hitler riconobbe ufficialmente le Osttruppen che comunque avevano cominciato a formarsi già nell’ottobre 1941. Ad agosto alcuni rappresentanti dei vari movimenti nazionalisti iniziarono a incontrarsi: decisero di lottare pure contro i tedeschi ove e quando e se necessario. 

A settembre il Generale russo Vlasov fece diffondere un manifesto per la costituzione di un esercito russo di liberazione e quindi per combattere i sovietici, Hitler in un primo momento rimase all’oscuro dell’iniziativa. 

Ad ottobre lo “Schuma Btl 201” venne sciolto, i suoi componenti in parte vennero arrestati.  
     
A fine 1942 comunque si potevano contare ben 70.000 mila ucraini facenti parte di queste unità di polizia sebbene i nazionalisti avessero disertato numerosi, preferendo la lotta in altre organizzazioni indipendenti e perciò clandestine. 

Altri furono assoldati dalla Organizzazione TODT, dalla Legione Speer e dalla contraerea della Luftwaffe.

C’era però bisogno di ben altro e difatti Borovets tentò un ultimo accordo con i tedeschi, in tutta risposta pure lui fu arrestato.
  
Invece gli “SS Polizei Regiment”, creati dall’inizio 1943, erano composti da molti ucraini ma anche da tanti tedeschi che, come sempre, mantenevano tutti i posti di comando. In ogni caso alla denominazione di  tutte queste formazioni non fu mai associato l’aggettivo ‘ucraino’ al contrario di quelle baltiche alle quali fu riconosciuta la loro origine nazionale. 

Poi Stalingrado; Kharkiv cadde il 14 febbraio per poi essere ripresa il 15 marzo, tuttavia tutti i piani di Rosenberg tra il febbraio e il giugno furono bocciati e osteggiati da Hitler, anzi nelle alte gerarchie, quelle più slavofobe, si voleva restringere le forze delle Osttruppen, tanti slavi servivano in ogni caso l’esercito germanico e altrove ma ciò rimaneva un motivo in più di squilibrio e di preoccupazione per i più integralisti. Va rimarcato che però circa 250.000 ucraini nel 1943 combatterono per l’Asse. 

A Marzo Himmler dette il suo nulla osta per far nascere delle unità prettamente ucraine ma solo galiziane, escludendo tassativamente tutti i banderisti. 

Il governatore della Galizia Wächter spese in quei momenti e nei mesi successivi tutte le sue forze per cambiare i rapporti di forza in favore degli ucraini e ci riuscì solo in parte ma i tempi, anche se tutto traballava, sembravano ancora prematuri.  

Il 15 aprile 1943 Rosenberg chiedeva espressamente ad Hitler la defenestrazione di Koch: “Lo considero personalmente e ufficialmente incapace di rappresentare il Reich nell’est”. 

Qualche tempo prima, Rosenberg sempre al Führer aveva scritto: “Il nome di Koch si è trasformato nel simbolo di un deliberato e manifesto disprezzo per il popolo […] Le misure dello RKU Koch hanno rovinato una grossa opportunità politica […] il suo modo di agire ha concesso grosse motivazioni a favore della propaganda ebraico-anglo-americana contro il Reich […] Posso definire il suo comportamento solo come patologico”. A parte questo, nel frattempo, iniziarono a generarsi alcuni reggimenti militari ucraini. 

Il 15 maggio avvenne l’incontro viso a viso tra Koch, Rosenberg e Hitler al Quartier Generale a Vinnica, il tutto, incredibilmente, si concluse con un altro nulla di fatto. Il Führer riconfermò Koch al suo posto ma ormai anche altri alti gerarchi erano rimasti infastiditi e stupefatti dai comportamenti del Gaulaiter; tra gli altri Baldur von Schirach, Goebbels, Albert Speer ecc.  

Ad aprile il manifesto di Vlasov diventò pubblico, in quel periodo, sotto il Terzo Reich, come lavoratori volontari e forzati, vi erano quasi 3 milioni di slavi, un altro milione invece erano russi prigionieri di guerra; proprio su questi numeri si pensava di partire con questo nuovo progetto ma Hitler il 14 aprile congelò tutto. 

Solo a maggio fu ufficializzata la nascita di una Divisione SS ucraina e a capo vi fu messo Fritz Freitag, un ufficiale che in pratica “organizzò un’altra Divisione tedesca, anche se era composta da soldati ucraini”. 

Una cooperazione reale e libera, anche dopo le tremende sconfitte, tardava ad arrivare, il 30 giugno Himmler ordinò di assegnare alla divisione il termine Galizien ma escludeva quello di ‘Ucraina’. 

La 14 Galizische SS Freiwilligen Rgt, che aveva cominciato a prender forma nell’aprile precedente, il 22 ottobre 1943 diventò 14ª Divisione SS. L’arruolamento, chiaramente incentivato in modo ufficioso dai capi nazionalisti clandestini, era partito in primavera e in pochi giorni aveva visto la richiesta di circa ben 82.000 volontari, tanti dei quali furono esclusi ma reclutati per altri reggimenti autoctoni. 

Nondimeno i tempi si allungavano ugualmente. Il clima rimaneva non del tutto favorevole perché Koch continuava ad accusare gli slavi di tradimento, dall’altra parte invece i sovietici temevano non poco le organizzazioni di questo tipo, perché erano coscienti del tipo di forza e mobilitazione che gli ucraini potevano scatenare.

In quella estate i banderisti concentrarono su di loro le attività clandestine, anche quelle contrarie ai tedeschi e lo fecero tramite l’UPAS (Esercito Ribelle Ucraino), che secondo le stime aveva tra i 50.000 e i 100.000 membri. Il 5 luglio si consumò la battaglia di Kursk, nella quale Hitler aveva riposto molte delle sue speranze per un inversione di rotta. 
Il 22 agosto Kharkiv cadde una volta per tutte. In settembre i rossi attraversavano il Dnepr, Kiev fu presa il 6 novembre.