In Ucraina molte sono le versioni sulla genesi del mondo, tutte sono la risultante di fusioni avvenute tra i racconti popolari, la Bibbia, le fiabe, le tradizioni pagane, ma tutte però hanno un minimo comun denominatore e quindi tendono a somigliarsi; ad esempio Dio e Satanailo sono sempre divinità entrambe sempiterne, Dio è “uno spirito puro” ma “non sa far nulla” mentre Satanailo sa fare ma non sa cosa fare. L'antinomia tra i due nasce dalla creazione della Terra e la si può esporre in questi termini secondo Onatskyj:
“Dio crea la terra buona, la pianura; Satanailo le montagne, le rocce ecc.
Satanailo vuole liberarsi di suo «fratello», affogandolo, ma Dio «che sa tutto» si gioca di lui facilmente.
Dio crea gli angeli; Satanailo i demoni.
Dio creò l'uomo; Satanailo lo corrompe e lo guasta.
Dio semina gli alberi del paradiso; Satanailo ruba un seme e fa crescere l'albero del bene e del male.
Satanailo inventa molte cose utili, ma non può trarne profitto, e Dio ne approfitta per insegnarne l'uso all'uomo.
Dio crea il proprio regno, e Satanailo ne crea un altro.
Satanailo dichiara la guerra a Dio, e Dio lo scaraventa sotto la terra.
Satanailo ha qualcosa di prezioso (la corona, la veste, il fuoco, ecc.) che contiene la sua forza, e Dio gliela fa rapire da uno dei suoi angeli ecc.”.
Sempre in relazione alla Creazione, similitudini sull'immersione sono state poi riscontrate tra la mitologia ucraina, quella turca, quella finnica, quella siberiana e addirittura tra quelle dell'America del nord e l'India.
Come d'altra parte per tutte le civiltà pagane, in quelle slave, almeno fino all'arrivo del cristianesimo ed oltre, non esisteva una antitesi di tipo manicheo, e lo dimostra anche il fatto che mentre si accendevano roghi un po' in tutta Europa contro le presunte streghe, in Ucraina, queste ultime rimanevano nella cultura popolare le conservatrici di antiche sapienze, scampando così, almeno in buona parte, alla persecuzione. All'inizio del IX secolo d. C., furono i Bogomyly - che presero il nome dal prete bulgaro Bogomyl - ad introdurre questa distinzione portata alle estreme conseguenze, ma pur non avendo lasciato nulla per iscritto ai posteri, fu il patriarca Teofilacto a riassumerne i fondamenti da loro rispettati: “Ci sono due principi – quello del Bene e quello del Male; uno è creatore del giorno, l'altro della notte; - uno dell'uomo, l'altro degli angeli e delle altre creature; il diavolo è creatore ed il signore della materia e di tutto il mondo visibile e dei nostri corpi; il matrimonio, continuazione e moltiplicazione del genere umano, è affare del diavolo; la legge di Mosè e i profeti sono opera del diavolo; Cristo non era un vero uomo, e la sua morte e la resurrezione non furono che un illusione”. Altri sostennero che non erano devoti né a Maria, né alla Croce e che erano degli iconoclasti in modo non molto diverso dalle altre sette eretiche presenti altrove in Europa.
Quel che fu la cultura pagana fu inglobato anche dalle Koljadki (dal latino Calende) ovvero i canti natalizi dove ricompaiono gli uccelli creatori e gli alberi primordiali, che in alcune versioni vengono sostituiti dagli apostoli, dagli angeli, da Dio ecc.
“Quando dapprincipio non c'era mondo,
E non c'erano né terra né cielo,
Ma soltanto il mare bleau
Ed - in mezzo al Mare l'acero verde,
E sull'acero verde – i tre piccioncini, -
I tre piccioncini si consigliarono,
Si consigliarono come il mondo filare...”.
Chiaramente il cristianesimo limitò con forza la presenza di certe venerazioni; nel caso specifico la dendolatria, ossia il culto degli alberi, venne in pratica abolita, però sopravvissero ugualmente alcune simbologie in un miscuglio cosmogonico ucraino unico nel suo genere e che ha le sue 4 caratteristiche principali e fondanti: 1) il dualismo; 2) la presenza di un albero primordiale; 3) la presenza di uccelli creatori; 4) la creazione del mondo che avviene grazie all'immersione nel grande mare da parte di qualcuno, animale o divinità che sia.
Con il bolscevismo al potere la lotta della Tradizione continuava più che mai, stavolta non contro il tempo o le altre contaminazioni, ma doveva resistere al materialismo ateistico dell'URSS. Si resisteva grazie soprattutto alle persone più in là con l'età mentre le nuove generazioni subivano prepotentemente le nuove linee sovietiche, così nel 1932 Onatskyj faceva in parte il punto critico della situazione, se non altro per quel che riguardava la religione cristiana nel suo Paese in rapporto alla Russia di Stalin:
“Non esistono più le scuole ecclesiastiche; nelle scuole civili non esiste più insegnamento religioso, anzi ai sacerdoti è proibito severamente, sotto pena di prigione d'insegnare elementi di religione ai giovani minori di 18 anni. Di chiese, che ancora nell'anno 1926 se ne contavano nell'Ucraina fino a 16 mila, non ne rimane forse neanche un terzo. Alcune grandi città, come Cherson, Perejaslavl ecc., già da due anni non hanno nessuna chiesa.. Secondo i calcoli delle «Izvestija», organo ufficiale dei Soviety ( del 5 febbraio 1930), nell'ucraina furono chiuse nel periodo dall'ottobre 1929 al febbraio 1930, 202 chiese, ciò che vuol dire, in media 50 al mese. Secondo i calcoli di Mons. D'Herbigny, furono chiuse dal 15 dicembre 1929 al 25 gennaio 1930 in tutta l'Unione Sovietica, 2000 chiese, in 40 giorni («La guerre antireligieuse en Russie Sovietique», Paris, 1930). Al Congresso dei «Senza-dio», che ebbe luogo a Mosca il 27 ottobre 1929 fu stabilito che verso la fine del 1932 non debba rimanere aperta neanche una chiesa”.