Il quotidiano di Roberto Farinacci - "Il Regime
Fascista" - il 30 gennaio 1944, riportando una nota della
"Corrispondenza Repubblicana", denunciava la logica delle foibe e gli
infoibatori titini, i quali dopo l'8 settembre 1943, ossia dopo la resa
incondizionata dell'Italia, uccisero 500 italiani nei due mesi
successivi, cioè fin quando non arrivarono i tedeschi ad occupare quelle
terre.
Nonostante ciò,
Paolo Treves, figlio del noto socialista e fuoriuscito Claudio Treves,
il 1° dicembre 1943, dai microfoni di "Radio Londra", esaltava la
solidarietà tra italiani e slavi nel combattere le truppe del Terzo
Reich.
Era solo l'inizio,
come sappiamo certi crimini si replicheranno di nuovo e più
pesantemente nella Primavera del 1945, almeno fino al luglio 1945,
quando in tutto e con vari metodi furono ammazzate circa 100 mila
persone inermi di tutte le nazionalità.