mercoledì 2 luglio 2025

A PIEDE LIBRO n.116 - Piccola guida SS

A PIEDE LIBRO n.116
Intima ed irregolare rubrica Libraria - Anno V

PICCOLA GUIDA SS 

“Il nostro onore si chiama fedeltà”: si apre e si chiude in questo modo il fascicolo non datato del settimanale di propaganda delle SS italiane.

Naturalmente il motto ricalcava quello delle SS germaniche: “Meine Ehre Heisst Treue” ma la versione italiana si contrapponeva specialmente al tradimento “massonico” del Re e di Badoglio del 25 luglio 1943. 

Dopo quella data nefasta, la lotta proseguiva contro “il pericolo giudaico-massonico” e continuava anche con queste poche pagine, dove si individuavano i nemici da combattere e abbattere: 

1 - Il Comunismo:  se il Bolscevismo usava l’arma della rivoluzione globale ma di fatto aveva seminato solo “morte, distruzione, carestia”, l’ideologia comunista propugnava un “livellamento” umano che nonostante tutto riusciva ad accalappiare con l’inganno le classi più indigenti; quel complesso di idee però era stato deformato dalla realtà che aveva piegato la teoria politica al pragmatismo. Il risultato non cambiava affatto, perché gli adepti di questa ideologia “derubano, rapinano, assassinano «patriotticamente»”.

2 - La Democrazia: rappresentata e difesa da “vecchietti gracchianti” che vivevano solo di “risentimento”, danneggiando popoli e Stati; questa forma di potere non era più seguita dalle nuove generazioni, tuttavia rimaneva uno dei mali delle società moderne perché le demo-plutocrazie professavano la “Religione dell’oro”, erano sorrette da un capitalismo che “dimentica sentimenti e passioni di uomini e popoli”, di quei popoli governati da liberal-democratici che si presentavano come “liberatori” del mondo, e che invece spesso non erano altro che ebrei, cinici e spietati profittatori, mascherati da benefattori.  

3 - L’Ebraismo: “riprende vita appena vede la quiete tra i popoli e le genti” ed era costituito da un “cartello di capitalisti giudei”, pronti a fare profitti sulle spalle dei popoli abbattendo confini, identità, culture, tradizioni. Inoltre, nel “nazi-fascismo”, l’Ebraismo  trovava la buona scusa per procedere nella sua missione distruttiva, solo che da sempre tutti i popoli del passato avevano dovuto combattere gli “eletti” in un modo o nell’altro, per difendersi dalla loro millenaria azione di disgregazione delle civiltà, avvenuta tramite il loro storico “nomadismo”, originato da una opportuna diaspora senza fine. La “Arma segreta del giudaismo” era la Massoneria, uno strumento che utilizzava a proprio vantaggio la “stoltezza dei «goim»”, ovvero dei non-ebrei (“comunisti, plutocratici, massoni”), che rappresentavano “l’esercito più sicuro per l’affermazione dei principii talmudici nel mondo”. 

4 - La Massoneria: opera di nascosto “al di sopra di ogni concetto di famiglia, di gente, di nazionalità, di Patria”. Non si poteva essere perciò “fratelli” perché avrebbe significato sostenere i fini massonici, tra l’altro uscire dalle Logge non bastava, “fratelli” si rimaneva, e poi “Troppi sono i fratelli che hanno tralignato e tradito. Ci piace dirci e sentirci «camerati»” si scriveva. 

Il principale obiettivo massonico rimaneva la disintegrazione dei popoli e delle nazioni. A tirare i fili di questa congrega internazionale era il “nuovo anti-papa”, Franklin Delano Roosevelt, ma la rivoluzione per un dominio mondiale rimaneva ebraica. Gli effetti di queste intrecciate trame aveva avuto come risultato i recenti “tradimenti” in “Romania, in Bulgaria e in Italia”.

In definitiva quel nuovo conflitto mondiale affondava le proprie radici negli accadimenti di 20 anni prima. Alcuni Paesi si erano ribellati all’iniquo Trattato di Pace di Versailles, solo che questa ribellione “non fu vista di buon occhio dai carnefici dei popoli e da allora fu imbandito il nuovo banchetto di sangue umano per le turpi voglie di Israele”.