La sconfitta è umiliante, ancor più umiliante è però il servilismo sine die dello sconfitto verso colui che lo vinse.
Qualcosa del genere accadde quando l'Italia non solo fregiò il boia Tito con l'alta onorificienza di Ordine al Merito della Repubblica Italiana il 2 ottobre 1969, ai tempi in cui Giuseppe Saragat era Capo dello Stato, ma anche quando si decise di pagare le pensioni ai 32 mila slavi titini con le tasse del contribuente italiano.
Era il 1976 e il Ministro del Lavoro di allora, la celebrata Tina Anselmi, dette il suo via libera a queste copiose genuflessioni in denari.
Cosicchè oggi in Italia si è arrivati al paradosso che da una parte si commemorano le vittime italiane di quei persecutori e al contempo si lasciano onori e 'onorari' ai loro stessi aguzzini, anzi sarebbe interessante sapere quanto lo Stato Italiano spenda tuttora a favore di queste persone. Sarebbe, ma ciò non ci è dato di saperlo.
(Sopra Tito con la sua medaglia al 'valore' e sotto un estratto dell'articolo "<<Ricordando>> Tina Anselmi", tratto dal numero del febbraio 2024 de "L'Ultima Crociata")