sotto due manifesti della propaganda inglese ed uno di quella italiana (anche qui a lato), stampati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per fini militari, ovviamente, i britannici elogiavano i popoli da loro soggiogati e sfruttati; invece gli italiani, a ragione, mostravano il vero volto del colonialismo imperialista d'Inghilterra.
In quegli anni di rivolte anti-inglesi appoggiate dall'Asse ce ne furono tante, si pensi alla Palestina, all'India, all'Egitto, ma non ci furono le auspicate sollevazione di massa. I motivi per cui non avvennero son tanti e non li si elenca qui anche perché andrebbero puntualmente spiegati.
In ogni caso si può dire che queste mancate rivoluzioni lasciarono perplessi il dittatore tedesco e ancor di più quello italiano, i quali si attendevano delle grandi ribellioni per la conquista della agognata libertà da parte dei popoli sottomessi, se non schiavizzati, il che avrebbe certamente cambiato il corso di quel conflitto armato, in un modo o nell'altro.
A proposito dello storico razzismo britannico, il vol.2 del mio "RAZZISMO E FASCISMO" (Solfanelli 2023) contiene il capitolo intitolato "Gli inglesi: i padroni delle razze", sì perché non lo si dice mai ma il razzismo, e tutto quel che gli è affine, fu soprattutto espressione delle grandi Democrazie