mercoledì 14 maggio 2025

A Piede Libro n. 143 - Per I Legionari. Guardia di Ferro - Corneliu Zelea Condreanu - Prima parte

A PIEDE LIBRO n.143
Intima ed irregolare rubrica libraria
(prima parte)

PER I LEGIONARI. GUARDIA DI FERRO 

“Pentru Legionari” uscì nell’ottobre 1936, in modo semiclandestino, le autorità stavano perseguitando da anni la Guardia di Ferro con tutti i mezzi, anche tramite quelli più violenti e brutali. 

Si stava perciò impedendo l’uscita di questo testo che avrebbe potuto divulgare in primis quella che era l’autobiografia di Codreanu, personaggio pericolosamente sempre più popolare a quei tempi, poi quella purezza dell’anima del movimento, che ormai era entrato nelle simpatie più sincere del popolo, e dunque tutti gli obiettivi politici, persino quelli più radicali; un testo che avrebbe potuto denunciare i corrotti governanti e i mandanti dei pestaggi, delle torture nonché degli assassinii subiti, facendo nomi e cognomi dei colpevoli. 

“Per i Legionari” infine avrebbe dato voce alla difesa legionaria contro le tante accuse vere o false che venivano usate o costruite ad arte per colpire i camerati romeni. 

Sappiamo inoltre che Codreanu stava lavorando ad un secondo volume, non fece in tempo a portarlo a termine, quelle sue pagine furono sequestrate e distrutte per sempre, la sua vita fu barbaramente stroncata, la sua e quella di altri 13 suoi compagni di battaglie, i quali furono tutti strangolati dai gendarmi nella notte tra il 29 e il 30 novembre 1938.

L’ordine era partito dal Re Carol II e dal Ministro dell’Interno Armand Cǎlinescu, il quale, a sua volta, rimase vittima il 21 settembre 1939 di un attentato messo in atto da alcuni componenti della Guardia di Ferro. L’edizione italiana vide la luce nel 1938, un anno particolarmente significativo sia per la Romania che per l’Italia.     
Grazie ad una serie di affermazioni del Capitano, qua selezionate, si cercherà di spiegare cosa fu la Legione dell’Arcangelo Michele. 

Innanzitutto Codreanu scelse la più integrale delle lotte politiche per i seguenti 4 motivi:
1) per la “Conoscenza del pericolo mortale in cui versavano la nostra Stirpe e il suo avvenire”; 
2) per “l’amore per la Terra e il profondo dolore alla vista dei nostro luoghi gloriosi e santi, oggi scherniti e profanati dagli Ebrei”; 
3) per “coloro che son morti per la Terra dei padri; 
4) per “il sentimento di rivolta e d’indignazione”.

LA LEGIONE: STIRPE, ANTISEMITISMO, FASCISMO
Il socialismo nazional-cristiano di Constantin Pancu, le prime lotte politiche all’università, il primo antigiudaismo nato a causa delle ossessionanti e devianti campagne mediatiche e politiche dei giornali, la constatazione che gli ebrei fossero più presenti nei movimenti e nei partiti di sinistra, soprattutto in quello comunista: “l’onda ebraica – dominatrice e sterminatrice” aveva investito il popolo romeno e specialmente il contadino romeno, il che aveva generato “quell’istinto di auto-difesa” in Codreanu e nei gruppuscoli di agguerriti giovani, decisi a vender cara la pelle per la propria “Stirpe”. 

Il Capitano, arrivato in Germania per proseguire i suoi studi universitari, per la prima volta sentì parlare del quasi sconosciuto Hitler e del suo partito, era il 1922. 

Di lì a poco venne a sapere della Marcia su Roma: “me ne rallegrai come se si trattasse di una vittoria della mia Terra”, Mussolini “apparteneva al nostro mondo […] era un astro luminoso che ci infondeva fiducia e speranza […] ‘Esultate troppo presto, Mussolini non è antisemita’ – ci sibilava all’orecchi la stampa ebraica. Non preoccupatevi della nostra esultanza; siamo noi piuttosto a domandarvi perché vi inquietate tanto della sua vittoria, se egli non è antisemita. Per quale ragione la stampa ebraica nel mondo intero gli rivolge attacchi così violenti? […] se vivesse in Romania Mussolini sarebbe incondizionatamente antisemita, giacché fascismo significa in primo luogo difendere la propria Stirpe […] Il giudaismo è giunto al potere nel mondo attraverso la massoneria, e in Russia attraverso il comunismo. Nel suo Paese Mussolini ha distrutto entrambe le teste dell’idra giudaica”, che invece si era incuneata grazie alle grandi migrazioni di inizio Ottocento sulle terre romene, facendo arrivare a 2 milioni circa gli ebrei in Romania; ebrei che vessavano la classe media, i contadini, tramite l’usura da loro praticata, il commercio dell’alcol, il controllo delle ricchezze boschive, per mezzo dell’occupazione delle città, dei media, delle università, ebrei che utilizzavano senza limite tutti i ricatti politici e finanziari possibili:  “Il problema ebraico non nasce quindi dall’odio di razza! Nasce da un delitto commesso dagli Ebrei rispetto alle leggi e all’ordine naturale in cui vivono tutte le Stirpi del mondo”. 

Ecco perché la modifica dell’art. 7 della Costituzione, avvenuta nel 1923, modifica che elargiva generosamente la cittadinanza romena alle minoranze nel Paese e soprattutto a quella ebraica, scatenò proteste e manifestazioni. Ma era quasi tutta l’Europa sotto scacco giudaico: “La giudeo-massoneria ha fatto di Parigi la propria sede per il mondo intero (Londra, col rito scozzese, è una semplice filiale di Parigi”. 

Venuta meno la partecipazione alla Lega di Difesa Nazionale Cristiana (Liga Apararii National Crestine) di Alexandru Cuza: “Oggi, venerdì 24 giugno 1927 (san Giovanni Battista), ore dieci di sera, viene fondata sotto la mia guida la ‘Legione Arcangelo Michele’”, “ci ricordammo  dell’icona che ci aveva protetto nella prigione di Vǎcǎresţi e decidemmo di serrare le file e continuare la lotta sotto la protezione della santa icona […] avremmo trovato  riparo dietro lo scudo del guerriero divino, al bagliore della spada fiammeggiante del Santo Arcangelo Michele”. 

L’allontanamento dal professor Cuza era dipeso dalla volontà di riunire e riorganizzare la gioventù romena, sebbene “nessuno doveva cercare di convincere altri a farsi legionario”.

Dopodiché:  
“Pensai allora di costituire una nuova organizzazione nazionalista per combattere il comunismo ebraico, in cui entrasse anche la ‘Legione Arcangelo Michele’ e qualsiasi altra formazione giovanile, senza differenza di partito. 

Contavo sulla possibilità di penetrare in questo modo in Bessarabia. Quale nome dare alla nuova organizzazione? […] Crânganu disse: ‘Guardia di Ferro’” e così fu.

I nemici erano i traditori connazionali e gli ebrei, ma per motivi più che altro tattici verso quest’ultimi si adottò una linea diversa: “Raccomando perciò a tutti i legionari di non lasciarsi provocare [… ] Violenze e disordini non significano conflitto tra noi e gli Ebrei, ma conflitto permanente con lo Stato. Ora, gli Ebrei vogliono spingerci proprio a questo […] saremmo infatti annientati e rovinati – mentre loro rimarrebbero in disparte”.

In merito invece ai finanziamenti ricevuti dal Fascismo e dal Nazionalsocialismo prove non ne furono trovate, anzi Codreanu smentì categoricamente che ce ne fossero stati, però aggiunse un particolare non da poco: “Chi non sa che pure Hitler è stato finanziato dai grossi capitalisti ebrei della Germania”.   

“Totul pentru Tzara” si chiamò il partito dopo lo scioglimento obbligato della Guardia di Ferro, tutto per la Terra, ovvero tutto per la Stirpe, di conseguenza “Quando parliamo di Stirpe romena, intendiamo non solo tutti i Romeni attualmente viventi sullo stesso territorio, aventi lo stesso passato e lo stesso avvenire, gli stessi costumi, la stessa lingua, gli stessi interessi vitali – ma tutti i Romeni vivi e morti, tutti coloro che su questa Terra sono vissuti dal principio della nostra storia e continueranno a viverci nell’avvenire”, la Stirpe dunque ha: 
1) “Un patrimonio biologico: la carne e il sangue”; 
2) “Un patrimonio materiale: la terra e le ricchezze del Paese”; 
3) “Un patrimonio spirituale” cioè la “sua idea di Dio, del mondo e della vita”, il “suo onore”, la “sua cultura”. “La Stirpe è dunque un’entità che prolunga la sua vita oltre la terra”.

Venerdì la seconda parte